OPERACLICK
LUDWIG VAN BEETHOVEN E BÉLA BARTÒK
Pistoia - Saloncino della Musica: Concerto del Quartetto Jerusalem
Fabio Bardelli
Bellissima inaugurazione della 58a Stagione di Musica da Camera a Pistoia. Nel primo concerto abbiamo ritrovato con piacere il Quartetto Jerusalem impegnato in un programma basato sugli stessi due autori nei quali l'avevamo ascoltato l'ultima volta, appena due anni prima, a Firenze: Beethoven e Bartòk.
Una decina d'anni separa i sei Quartetti dell'opera 18 da quello n. 10 op. 74 detto "delle arpe", anni nei quali l'evoluzione della poetica beethoveniana passa dalla prima maturità alla maturità piena e consolidata.
Il linguaggio più stilisticamente consapevole ed evoluto del Quartetto n. 10 op. 74 (cosiddetto "delle arpe" a causa di certi insistiti pizzicato) riceve dal Quartetto Jerusalem grande rilievo espressivo nelle pagine di ricca cantabilità come in quelle di più intensa atmosfera e di effetti strumentali: non dimentichiamo che nel frattempo Beethoven aveva composto i Quartetti "Razumovsky", pagine di capitale importanza e quasi pietra miliare nella musica quartettistica beethoveniana.
Ma anche l'esecuzione dell'op. 18 n. 5 cui abbiamo assistito ci ha restituito un Beethoven di sorprendente interesse, di un grande equilibrio sul crinale quasi inafferrabile che divide le estreme propaggini di Mozart e Haydn (forse più di Mozart che di Haydn) da uno stile nuovo che si sta cominciando a manifestare e che va ricercato nelle increspature, nelle dinamiche, nella linea melodica a volte fratta, nei colori strumentali.
Di straordinaria bellezza è stata poi la lettura da parte del quartetto israeliano della pagina di Béla Bartòk, che ha trovato nell'interpretazione degli ancor giovani quattro strumentisti un grandissimo affiatamento nello sviscerare la difficile e talora vorticosa scrittura, e che hanno espresso nel secondo e terzo tempo (Allegro molto capriccioso e Lento) l'acme espressivo della serata; bisogna anche sottolineare come le dimensioni raccolte del Saloncino della Musica siano l'ideale per apprezzare formazioni cameristiche tipo quartetto d'archi.
Il Quartetto Jerusalem si è confermato complesso di alta classe, formato com'è da strumentisti di rango, caratterizzati da un suono sempre molto sorvegliato e luminoso, intonazione inappuntabile, grandissima comunanza di idee (suonano insieme da oltre vent'anni e sono regolarmente ospiti delle più importanti istituzioni concertistiche a livello internazionale).
La particolare affinità con le musiche di Bartòk è evidenziata anche dall'unico bis concesso, una stupefacente esecuzione del funambolico Allegrettopizzicato dal Quartetto n. 4 che, da sola, avrebbe giustificato il costo del biglietto.
La recensione si riferisce al concerto del 12 gennaio 2019.
January 15, 2019